Dopo la nomination ai David di Donatello, Alessandro Logli in selezione per il miglior corto ai Nastri d’argento.
Uno spezzino sulla Croisette, quindi. Anzi, a voler essere precisi, Alessandro Logli è nato a Sarzana, ma proviene da una famiglia spezzina. Vive a Roma, dove ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si è diplomato alla fine del 2021. La sua esperienza sul campo nell’ultimo triennio si è orientata ai corti, lo ricordiamo con il pluripremiato “Helena” per la regia di Nicola Sorcinelli, e anche per un’incursione in terra spezzina con il corto “Oltre lo specchio”. I corti, piccoli film di breve durata, sono l’anticamera dell lungometraggio classico.
Ma a partire da settembre scorso – proprio nella categoria dei corti - ha inanellato una serie di nominations in tutti i più prestigiosi festival cinematografici italiani.
Tutto inizia con la nomination alla biennale di Venezia, dove è finalista, e dove ottiene la menzione speciale Fedic con il corto “Notte Romana“ di cui è sceneggiatore, per la regia di Valerio Ferrara. Ma proprio questo stesso corto poche settimane dopo viene selezionato in cinquina nel più prestigioso premio cinematografico dedicato esclusivamente al cinema italiano: il 67° Premio David di Donatello per il miglior cortometraggio.
Nel frattempo vince il Premio Carlo Bixio con il concept di Serie Piante grasse, e vince il premio come miglior corto e premio del pubblico al AS film festival con “Stagisti per sempre”.
E ancora, “Notte romana” viene inserito tra le candidature ai Nastri d’argento.
Insomma, una stagione da ricordare, che sembra essere coronata dalla notizia, proprio di questi giorni, della Nomination in selezione ufficiale al Festival di Cannes, sezione “La Cinef”, con “Il barbiere complottista”, ancora per la regia di Valerio Ferrara.
Un’annata davvero incoraggiante, che vede all’orizzonte, finalmente, la prova del lungometraggio: già a partire da questa estate Alessandro si misurerà con un paio di titoli cinematografici che lo vedono soggettista e sceneggiatore.
Paola Settimini
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