LA SPEZIA- Dopo l'anteprima alla Festa del cinema di Roma e il passaggio al Torino Film Festival, esce al cinema Nuovo, nella Giornata nazionale del paesaggio, Amate Sponde, il film di Egidio Eronico che racconta il nostro paese come non l'abbiamo mai visto.
Un film patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, assolutamente meritevole di visione e attenzione. Amate Sponde non è un documentario qualsiasi, con immagini, musica e interviste, ma è un’opera altamente cinematografica, che ci mostra l’Italia, da Nord a Sud, isole comprese, dall’alto dello spazio alla terra e al mare, come non l’abbiamo mai vista: con le sue eccellenze e contraddizioni, gli spettacolari paesaggi sottoposti alla continua erosione delle formiche umane che continuano ad edificare case in cui spesso, per il calo demografico, nessuno andrà ad abitare, gli insediamenti in zone pericolose, il rischio sismico, gli ecomostri, ma anche la grande varietà, le conquiste tecnologiche, le città d’arte, i riti antichi e religiosi, il tempo libero e la grande bellezza di una fragile striscia di terra che troppo spesso diamo per scontata. Le immagini che raccontano tutto questo, avvolgendo lo spettatore che si trova a esplorare il nostro Paese da improbabili punti di vista, non sono mai state viste prima e si devono in gran parte.
Per le riprese è stata utilizzata una modernissima telecamera Venice 2 Sony, ma è stato fondamentale per ottenere il risultato voluto, l’uso delle ottiche anamorfiche degli anni ‘70, oggi cadute nel dimenticatoio, che danno anche ai primi piani delle persone una nitidezza e una profondità impressionante. Per le musiche, che insieme ai suoni e alle voci, registrate e poi distillato per inserirle nel film, Egidio Eronico si è rivolto a Vittorio Cosma.
Il risultato lo potete vedere al cinema e vi consigliamo di non perderlo, perché Amate Sponde vi porterà in un viaggio immersivo e indimenticabile all’interno di un’Italia mai vista così, il Paese che amiamo oggi spesso al centro di proclami e discorsi patriottici, cui spesso non corrisponde la capacità (e la volontà) di progettare un futuro non distruttivo, che mette a rischio proprio quello che molti dicono di voler proteggere da fantomatiche minacce, quando quelle reali, fisiche e geologiche sono presenti da un bel pezzo e hanno già reclamato molte vittime.
Martedì 14 marzo, ore 17:15 e 19:00
Mercoledì 15 marzo, ore 17:15 e 19:00
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