domenica 5 aprile 2020

Toti, regole ambiente e tagli alla sanità




Un sempre maggior numero di studiosi mette in relazione il diffondersi di epidemie come il coronavirus e quelle che l’hanno preceduto con la devastazione dell’ambiente in cui viviamo, con l’inquinamento e i cambiamenti climatici, frutto di un’economia senza regole che penalizza l’ecosistema e l’uomo. Ebbene il presidente della Regione Giovanni Toti, con grande cinismo, mentre l’emergenza in Liguria non sembra passare, pensa al futuro boom economico e per favorirlo propone la ricetta che fino a oggi ci ha portato al disastro. La sua ricetta: “Per ripartire serve libertà assoluta”, nessuna autorizzazione per aprire negozi e imprese di ogni genere, semplificazione massima di ogni contratto di lavoro, procedure urbanistiche ridotte all’osso, niente gare e appalti per opere pubbliche, ma assegnazioni dirette ...”.
E infine la ciliegina: “Nessuna possibilità di ricorsi al TAR”, unica arma in mano ai cittadini per difendere il loro diritto alla salute. Propone cioè di sacrificare al business un diritto costituzionale nel silenzio generale della nostra politica.
Dimentica Toti che le incrostazioni burocratiche sono frutto prima di tutto di responsabilità del legislatore (oltre 500 modifiche del codice degli appalti, decine di modifiche dei codici ambiente e del paesaggio). Quindi responsabilità della politica perché in questo Paese ogni governo vuol dare soddisfazione alle varie lobby finanziarie, sacrificando la difesa dei diritti.
Toti poi invoca un “credito gigantesco” per rimettere in moto il sistema economico.
Noi chiediamo di capovolgere il modello di economia che ci sta portando al disastro ambientale e sanitario. Chiediamo di rilanciare lo sviluppo economico partendo da ambiente e sanità, cioè dai beni primari, di cui oggi, con le immagini choc dei carri pieni di bare, comprendiamo l’importanza vitale.
Questa volta i denari pubblici per rilanciare l’economia spendiamoli bene. Cominciamo a investire nella sanità pubblica, penalizzata con tagli a ogni crisi economica. Il Manifesto per la sanità locale, per voce del suo referente Rino Tortorelli, ha lanciato una serie di proposte che sottoscriviamo. Se ne inizi a discutere. Anche questi sono investimenti che possono rilanciare l’economia presidente Toti.
Poi auspichiamo un diverso utilizzo delle risorse. Si finanzino innanzitutto investimenti che non danneggino l’ambiente, che valorizzino la conversione ecologica dell’economia.
Oggi mancano risorse pubbliche per far fronte alle lacune della ricerca scientifica e della sanità e alla fame della popolazione italiana più disagiata. Siano concentrate innanzitutto in questi settori.

Comitato No Biodigestore, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune
Cittadinanza attiva, Italia Nostra, Legambiente.

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