ll Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani,
vista la situazione di emergenza nella quale ci troviamo in questo
periodo a causa del COVID 19 vuole sottoporre all’attenzione del
Ministro dell’Istruzione la difficile situazione del mondo della
scuola che si protrae già da diversi anni.
Molte
persone e studiosi si stanno domandando che cosa succederà
all’umanità dopo la crisi sanitaria che ha colpito tutto il mondo.
Alcuni pensano che tutto ripartirà come prima e che gli individui
saranno ancora più egoisti e spietati, pronti a salvaguardare le
proprie posizioni economiche.
Altri
invece sostengono che l’umanità sarà diversa. Il COVID 19 segnerà
uno spartiacque: al riguardo volevo riportare alcuni passi di
un’intervista fatta, alcuni giorni fa, ad un filosofo,
documentarista e saggista di fama mondiale Andre Vltchek.
Lo
studioso, che ha girato film in molte parti del mondo, portando alla
luce ingiustizie che si sono verificate a causa della supremazia
delle logiche finanziarie ed economiche così da determinare la crisi
del sistema sanitario pubblico, dell’istruzione pubblica e del
welfare state, sostiene che oltre alle persone morte a causa del
virus, molte altre moriranno a causa della miseria, della
disoccupazione, della depressione e del crollo delle misure sociali
statali, per l’incapacità dei Paesi di sviluppare un sistema
solidale fra loro più vicino ad un sistema socialdemocratico che ad
un sistema neo – liberista.
A
noi piace pensare che gli individui, l’economia, la finanza, la
politica traggano un insegnamento morale da questa pandemia e a tal
proposito il CCNDU vuole provare dare un suggerimento per risolvere
la questione scuola prima che si arrivi ad una situazione di
emergenza come si è verificata nella sanità, fortemente indebolita
dalle politiche neo – liberiste fatte di tagli da almeno 30 anni.
Il parallelismo con il settore sanitario è molto realista, poiché a
fronte di quasi 34mila pensionamenti e la possibile proroga di un
anno delle graduatorie dei docenti non di ruolo si preannuncia un
autunno caldo per le scuole che avranno non poche difficoltà a
reperire l’organico necessario.
In
questo momento, nel quale si sono allentate la maglie dell’austerità
che da un decennio ci tenevano in ostaggio, sarebbe lungimirante,
nonché politicamente doveroso, iniziare a gettare solide basi per
uno sviluppo strutturale del settore.
Di
seguito si propone la riflessione sui seguenti punti:
- Rientro esiliati della legge 107/2015, attraverso le procedure di mobilità superando, visto l’emergenza attuale e la necessità di ricongiungere al più presto le famiglie, i vincoli di ripartizione previsti dalla norma attuale;
- Utilizzo dei posti della quota 100 per la mobilità dei docenti;
- stabilizzazione dei docenti precari e ITP in possesso dei requisiti di accesso per il concorso straordinario attraverso un concorso per soli titoli, previo svolgimento di anno di formazione e prova in ottemperanza alla direttiva 1999/70/CE;
- sblocco di tutte le assunzioni dalle graduatorie dei concorsi docenti 2016 e 2018;
- trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto;
Il
Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani
chiede al ministro Lucia Azzolina e al premier Giuseppe Conte, vista
la situazione di emergenza in cui si trova il nostro Paese, di
attivare azioni concrete volte a dare un futuro più sicuro a milioni
di studenti e a centinaia di miglia di docenti per ripartire nel modo
migliore e si rende disponibile a collaborare perché ciò si
realizzi.
Prof.
Ronny Donzelli
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