Abbiamo sostenuto come Comitato No Biodigestore la diffida presentata dal Comitato di Cremona per ottenere la revoca del decreto dirigenziale della Regione Lombardia. Detto decreto autorizzava lo smaltimento del siero del latte negli impianti di produzione di biogas. Era una deroga, motivata dall’emergenza coronavirus, al divieto di smaltire scarti caseari, molto inquinanti, nei biodigestori. Cremona è stata una delle prime zone rosse della Lombardia. Ebbene i Comitati hanno avuto il coraggio e la forza di diffidare la Regione dal mettere ulteriormente a rischio la salute dei cittadini. La conseguenza è stata che la regione lombarda ha ritirato il decreto a seguito dell’intervento del Ministro della Salute che ha ritenuto che a un’emergenza sanitaria gravissima non si può rispondere mettendo maggiormente a rischio la salute dei cittadini con ulteriore inquinamento ambientale. Il decreto regionale era illegittimo perché, oltre a non essere emesso da chi non aveva i poteri per farlo, non rispettava le norme nazionali e comunitarie a tutela della salute pubblica. Noi, come Comitato No Biodigestore, abbiamo sostenuto quella battaglia (che sembra tanto distante da noi) non solo per solidarietà, ma per ribadire un principio: l’emergenza sanitaria e l’emergenza economica, che ci stanno travolgendo, non possono giustificare ulteriori attacchi all’ambiente in cui viviamo a Cremona come alla Spezia.
Lo diciamo dopo aver letto gli studi del professor Gianni Tamino, docente emerito di Biologia generale all’università di Padova, già europarlamentare, membro dei Comitati scientifici dell’Associazione medici per l’ambiente ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e dell’Associazione Italiana per lo Sviluppo dell'Economia Circolare. Quegli studi sostengono che i coronavirus, come altri agenti virali, arrivano in conseguenza di un’alterazione degli equilibri ecologici e ambientali senza precedenti che si sono prodotti in questi decenni soprattutto nelle nazioni a più rapido e incontrollato sviluppo economico.
A Cremona hanno fatto una scelta: non si aggrava una situazione sanitaria con ulteriori danni ambientali. E alla Spezia??? Possiamo continuare ad accettare che in una provincia già inquinata vengano scaricati altri rifiuti dalla Liguria nell’impianto TMB esistente e nel futuro biodigestore di Saliceti? E' oggi indispensabile PIU' CHE MAI valutare anche in chiave sanitaria, oltre che tener conto delle gravi criticità già presenti, le conseguenze di scelte che possono avere sviluppi imponderabili. Questo coronavirus è la plateale dimostrazione dell'imprevedibilità delle risposte della natura.
Noi come comitato da sempre impegnato per il rispetto dell'ambiente continuiamo a tenere alta l'attenzione su queste problematiche che coinvolgono così pesantemente le nostre vite. Non abbiamo nessuna intenzione di fare aggravare la situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio e faremo tutto ciò che è lecito per impedirlo.
Comitato No Biodigestore Saliceti
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