PORTO VENERE- Nell’ex convento dei frati Olivetani delle Grazie troverà completamento l’antica idea che presiedeva alla realizzazione dei complessi monastici nel xv° secolo: quella di rendere i refettori scenari della Passione di Cristo, rappresentando alle pareti i passaggi chiave della stessa. Lì, dalla fine del Quattrocento domina l'affresco della Crocifissione, realizzato da Nicolò Corso. A partire dalla Domenica delle Palme, ad essa si accosteranno la scena dell’Ultima cena e della Deposizione. Un’operazione di ritessitura artistica che, sviluppata dal Comune di Porto Venere d’intesa con la Curia e la Soprintendenza ai Beni Culturali, si fa, al tempo stesso, recupero della memoria del pittore Pietro Rosa, nato alle Grazie nel 1923 e scomparso nel 1995.
Sono infatti sue le due grandi tele (3 metri per 2) che andranno a saldarsi, 600 anni dopo, agli affreschi di Nicolò Corso, in un suggestivo ‘dialogo’ che attraversa la storia dell’arte. Realizzate dall’artista nella prima metà degli anni Settanta su richiesta del sacerdote don Domenico Lavaggi, allora parroco di Santa Teresa del Limone, dopo la loro collocazione in chiesa, in seguito alla ristrutturazione della stessa, finirono nella canonica. E da lì ora prendono la strada delle Grazie per un’esposizione temporanea che, proiettata verso l’estate, prende corpo nell’avvio della Settima Santa.
Va così a compimento il progetto di una degna ricollocazione delle opere coltivato, attraverso un video, dallo storico dell'arte Matteo Fiorino e dal filmmaker Saul Carassale, e rilanciato lo scorso 1° gennaio dal Cantiere della Memoria, teatro di una mostra documentaria intitolata 'La Scintilla', mirata ad innescare un percorso di riscoperta dell’artista graziotto, a ventidue anni dalla sua scomparsa.
Fino al 22 aprile prossimo la location espositiva-propositiva nel porto antico delle Grazie ospiterà alcune rare opere a soggetto sacro dell’artista, documentando l’operazione che ha portato alla ricollocazione delle tele dell’Ultima Cena e della Deposizione nell’ex convento. Le due grandi tele saranno svelate alle 11 di domenica prossima, 9 aprile, nel refettorio dell'ex convento degli Olivetani, attiguo alla chiesa parrocchiale - dopo la celebrazione della Messa - alla presenza di don Domenico Lavaggi e del parroco don Maurizio Comparoni, con gli interventi del sindaco Matteo Cozzani, dello storico dell’arte Matteo Fiorino e del giornalista Corrado Ricci, animatore del Cantiere della Memoria.
“L’aver riportato nel borgo delle Grazie le opere del pittore Pietro Rosa è senza dubbio un bellissimo esperimento di valorizzazione del territorio attraverso la riscoperta del lavoro di coloro che lo hanno vissuto.- dichiara il Sindaco Matteo Cozzani - Il tributo alla memoria del maestro, attraverso l’esposizione delle sue opere, era davvero doveroso da parte dell’amministrazione, per un uomo che con il suo estro e con la sua arte ha saputo dipingere il nostro territorio e ha valorizzato le nostre bellezze, insegnando anche a molti artisti contemporanei della nostra provincia. Un sentito ringraziamento va alla curia per aver concesso l’utilizzo delle opere al comune a titolo non oneroso per tutta la durata della mostra.”
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