venerdì 28 aprile 2017

"Il porto comemrciale non creerà più posti di lavoro che la nautica da diporto"



LA SPEZIA- E’ un fatto che la grande nautica da diporto ed i suoi presidi industriali sulla costa abbiano acquisito carichi di lavoro notevoli e sulla stampa si legge la proposta del San Lorenzo,attualmente insediato nell’area della San Marco,per l’acquisizione dell’intermarine con una proiezione di attivare scuole professionali  di mestieri per la nautica e l’assunzione nell’arco dei prossimi anni di circa 600 dipendenti. Resta però il fastidioso problema, che altro non è che un intoppo, ovvero la ricollocazione delle marine storiche di Fossamastra e Canaletto sul molo Pagliari dove le catenarie progettuali e l’uso dello stesso molo, impedirebbero la realizzazione di una stazione turistica per traghetti come previsto dal P.R.P quando finalmente la parte marittima di Enel sarà dismessa.

Insomma pare che necessiti un’insieme reale e professionale sull’occupazione e soprattutto non farsi abbindolare da previsioni ipotizzabili di un sovradimensionamento del porto commerciale che,oltre a divenire insostenibile,difficilmente produrrà posti di lavoro nel futuro come potenzialmente è prevedibile nelle cantieristica e nella grande nautica.
Su questa partita per il lavoro ed i mestieri nei prossimi anni la città, con il suo mare ed il suo golfo, si giocherà un futuro anche di convivenza-sviluppo-lavoro-ambiente fondamentale per la massima condivisione e fondamentale anche per rimediare agli errori del passato.

Rita Casagrande (Quartieri del Levante) e Franco Arbasetti (V.A.S Onlus)






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