SARZANA- Ci sono tanti modi per celebrare la liberazione del 25 aprile. La Compagnia degli evasi lo fa proponendo in chiave teatrale la resistenza che compirono le più di mille lavoratrici dello jutificio Montecatini di Fossamastra della Spezia nel secolo scorso, prima contro i nazisti e le deportazioni, poi contro le terribili condizioni di lavoro alle quali erano costrette e poi per mantenere il loro posto di lavoro difronte alla prospettiva di chiusura dello stabilimento che garantiva a loro la sopravvivenza.
Lo spettacolo si intitola “Acre odore di Juta” patrocinato dal Comune della Spezia, scritto da Marco Balma, liberamente ispirato al libro “Noi, le donne della filanda”: storia dello Jutificio di Fossamastra” di Sondra Coggio: <Un viaggio all’indietro nel tempo -raccontano le registe Vanessa Leonini e Mafalda Garozzo- per ricordare storie coinvolgenti che oggi più che mai sono un importante lascito per le nuove generazioni, affinché non perdano la memoria dei luoghi storici della città della Spezia e delle persone che non hanno mai smesso di combattere per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro>. Lo spettacolo parla con la voce delle donne, delle operaie che, sin da bambine, sono diventate lo spirito narrante ed insieme il simbolo più forte della filanda, segnando con la loro vita le tappe di un percorso di lotta verso la crescita sociale, politica e sindacale delle donne spezzine. <Lo scenario inizialmente desolato e vuoto dello jutificio che oggi non esiste più- precisano le due registe- si anima quando in mezzo alle macerie e ai detriti abbandonati compaiono le ombre di chi è rimasto lì nell’attesa che il ricordo delle donne della filanda venga riportato alla luce ed onorato come merita. La voce di una sola donna si moltiplica quindi in quella di tutte le donne, diventando una fitta trama di narrazioni, storie e vicende accadute nello spezzino in un arco temporale di più di mezzo secolo, dai primi del ‘900 fino agli anni ‘70, da quando lo jutificio venne fondato fino a quando smise di essere una fabbrica produttiva e fonte di lavoro per moltissime donne e uomini della nostra città.>
Questo atto unico della durata di 60 minuti circa, è messo in scena da cinque delle migliori attrici degli evasi : Sabrina Battaglini, Mafalda Garozzo, Francesca Lo Presti, Laura Passalacqua e Carolina Sani, che, in un’energica quanto incessante dinamica di costruzione e frammentazione anche della scenografia, fanno emergere e poi nuovamente seppelliscono il ricordo degli eventi, delle vite e delle morti delle filandine, seguendo come in un flusso continuo i movimenti della memoria che riaffiora trasformando i loro corpi in immagini quasi oniriche ora di persone, ora di epoche storiche, ora di parti di un telaio.
La direzione tecnica e le luci sono affidate a Luigi “Gino” Spisto.
Per la canzone originale si ringraziano Livio Bernardini ed Egildo Simeone.
Biglietti € 10 – € 7 ridotto. Martedì 25 aprile in scena al Teatro Ocra di Sarzana, Piazza Terzi ex mercato, nell’ambito della rassegna di teatro NIN Nuoveintepretazioni organizzato dalla Compagnia sarzanese dell’Ordinesparso.
Consigliata la prenotazione al 3358254436 www.evasi.it
Nessun commento:
Posta un commento