GENOVA- Verificare l’applicabilità della procedura di VIA ex post, secondo quanto previsto dalla legge regionale 38/1998, e promuovere un tavolo tecnico con gli enti locali della zona per valutare la gestione e l’impatto sanitario dell’impianto Ferdeghini di Follo. Questi, in sintesi, i contenuti dell’interrogazione presentata quest’oggi in regione dal gruppo Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria, a seguito del grave incidente avvenuto durante la notte fra sabato e domenica nella discarica dello spezzino.
«Ancora un rogo a un impianto di trattamento rifiuti, ancora ordinanze che vietano il consumo di frutta e verdura prodotte in zona; ancora divieti su sorgenti, foraggio e mangimi; ancora appelli a rimanere in casa con porte e finestre sbarrate; nube tossica e 26 famiglie evacuate: un copione drammatico che si ripete – dichiara il consigliere regionale Francesco Battistini -. Purtroppo nulla di inaspettato o imprevedibile, considerato che già in occasione al rogo del 6 agosto 2015 i residenti avevano depositato un esposto alla Procura, in cui si evidenziava che l’impianto non fosse mai stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale (VIA). Ciononostante la Provincia di La Spezia ha continuato a rilasciare e a rinnovare le necessarie autorizzazioni, però senza mai valutare la quantità di rifiuti conferiti né la loro pericolosità sempre maggiore: una situazione non rispondente alle prescrizioni e in evidente conflitto con il progetto originariamente approvato».
«Ormai è accertato il pericolo per l’ambiente e per l’incolumità dei cittadini; ed è anche accertata la preoccupante latitanza delle istituzioni, che avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza a tutela della popolazione. Non si è intervenuto in passato: allora si intervenga adesso – commenta Battistini -.Chiediamo che la Regione applichi ora la procedura di VIA, visto che prima non si è fatto. Inoltre occorre promuovere un tavolo con Provincia, Asl, Arpal, comuni di Follo, Vezzano Ligure e Bolano per considerare l’avvio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, così da vagliare la gestione dell’impianto e quindi stabilire prescrizioni, limiti e divieti che tengano conto della reale situazione del sito».
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