lunedì 3 maggio 2021

Contrasto alla povertà, enti e associazioni fanno rete col progetto "Abitare la casa"




LA SPEZIA- Accogliere in alloggi persone in condizione di fragilità o a rischio marginalità, inserendole in un percorso lavorativo che sul lungo periodo permetta di renderle autonome e integrate all’interno della comunità. È questo l’obiettivo del progetto “Abitare la casa”, avviato nei giorni scorsi e realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Territori Inclusivi”, promosso in collaborazione con Fondazione CRC e con l’adesione di Fondazione De Mari, a cui prendono parte ben nove partner tra enti e associazioni del territorio: la cooperativa Lindbergh come ente capofila del progetto, la Croce Rossa della Spezia, Auser, il Gruppo San Giovanni Bosco, Missione 2000, le associazioni Buon Mercato e Kairos Aps Tempo e Valore alle persone e infine i tre Distretti sociosanitari della provincia.


Saranno proprio gli enti e le associazioni partner del progetto, attraverso la loro consolidata rete di assistenza sociale diffusa capillarmente sul territorio, a intercettare le persone che potenzialmente potrebbero beneficiare del percorso di inserimento alloggiativo e lavorativo. I beneficiari (dieci al massimo) dovranno accettare e firmare un piano educativo individuale, impegnandosi ad aderire fattivamente all’attività di mediazione sociale che anima il progetto: le persone infatti verranno coinvolte in progetti educativi personalizzati, grazie all’aiuto di educatori che lavorano in servizi di mediazione sociale e alloggiativa, e in attività di volontariato presso le associazioni partner di “Abitare la casa”.


Il percorso è orientato quindi all’inserimento lavorativo, anche attraverso attività di formazione ed esperienze di tirocinio all’interno di aziende del territorio, in modo da creare opportunità concrete per emanciparsi dalle condizioni di povertà, trovare un valido inserimento occupazionale e di conseguenza una migliore integrazione all’interno della nostra comunità. La casa, quindi, sarà soltanto il primo passo per poter ripensare e costruire il proprio futuro.


Il momento che stiamo vivendo è particolarmente difficile e complesso per tutti, in particolare per le famiglie che vivono in condizioni di fragilità e di povertà abitative – commenta Cristina Ponzanelli, sindaco di Sarzana, capofila del Distretto sociosanitario n. 19 – Reti come questa che abbiamo sviluppato sono ancora più importanti in questi momenti, insieme possiamo dare quelle risposte che la nostra cittadinanza chiede e merita, per offrire un supporto a chi è più in difficoltà”.


“Un ottimo progetto realizzato sul nostro territorio mettendo in campo una forte rete in sinergia tra i Distretti e le associazioni – aggiunge Giulia Giorgi, vicesindaco del Comune della Spezia, capofila del Distretto sociosanitario n. 18 – Una grande opportunità per garantire un concreto inserimento sia lavorativo che abitativo per i nostri concittadini in situazione di povertà”.


Siamo in un momento particolarmente delicato, appena sbloccheranno gli sfratti ci potremo trovare di fronte ad un’emergenza abitativa importante – sottolinea Alberto Battilani, sindaco del Comune di Bolano, capofila del Distretto n. 17 – Qualsiasi strumento aggiuntivo a quelli già in possesso dei servizi sociali comunali è una risorsa. Ringrazio la Fondazione Compagnia di San Paolo per aver sostenuto un progetto sperimentale di aiuto e sostegno alle famiglie fragili”.

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